Un sondaggio AES lo conferma: la sicurezza dell'approvvigionamento è una priorità assoluta per la popolazione svizzera

17.06.2025
L'ultimo sondaggio condotto daAES in collaborazione con gfs.bern lo dimostra: la popolazione svizzera vuole la sicurezza dell'approvvigionamento, seguita a ruota da energia elettrica a prezzi accessibili e neutralità climatica. La politica energetica della Confederazione ottiene un giudizio positivo. Una grande maggioranza della popolazione continua a sostenere l'attuazione della strategia energetica della Confederazione e considera la legge sull'elettricità un passo decisivo verso il futuro energetico.

Il sondaggio annuale condotto da gfs.bern per conto dell'Associazione delle aziende elettriche svizzere(AES) mostra un quadro chiaro: fintanto che la sicurezza dell'approvvigionamento e l'accessibilità economica sono garantite, il 59% della popolazione sostiene l'attuale politica energetica della Confederazione. La promozione delle energie rinnovabili gode di ampio sostegno.

Sicurezza e convenienza: la popolazione vuole la sicurezza dell'approvvigionamento a prezzi convenienti

Con il 45%, la sicurezza dell'approvvigionamento rimane la priorità più importante nel trilemma della politica energetica, seguita a distanza dalla convenienza dell'energia elettrica (29%) e dalla neutralità climatica (26%). La promozione delle energie rinnovabili continua a essere per la popolazione l'elemento centrale di una politica energetica credibile, ma non a qualsiasi prezzo. Misure come la promozione dell'efficienza energetica (94%) e lo sviluppo dell'energia idroelettrica (92%) godono del massimo consenso e sono considerate pilastri condivisi della sicurezza dell'approvvigionamento. Il sostegno al fotovoltaico è particolarmente elevato: il 94% degli intervistati è favorevole a un rapido potenziamento degli impianti solari sui tetti. Gli intervistati ritengono inoltre che la transizione energetica proceda troppo lentamente (63%). 

La popolazione svizzera nel dibattito sull'energia: sicura, accessibile, se necessario con l'energia nucleare

La richiesta di un'integrazione delle energie fossili incontra il rifiuto della popolazione. Solo il 45% approva le centrali a gas per le emergenze. L'iniziativa sul blackout divide la popolazione svizzera: il 46% della popolazione è chiaramente o piuttosto favorevole, mentre il 48% è chiaramente o piuttosto contraria.

La maggioranza della popolazione svizzera vuole riaprire il dibattito sull'energia nucleare 

Per la prima volta dall'inizio dei sondaggi, la maggioranza degli intervistati (56%) è molto o piuttosto d'accordo sul fatto che in Svizzera si torni a riflettere sulla costruzione di nuove centrali nucleari. Il 74% degli intervistati non vede nella costruzione di nuove centrali nucleari una soluzione ai problemi di approvvigionamento a breve termine. Oltre due terzi degli intervistati ritiene che dovrebbero essere utilizzate tutte le tecnologie rispettose del clima (compresa l'energia nucleare). Se, nonostante tutti gli sforzi, non fosse possibile costruire ulteriori impianti per l'energia solare, eolica e idroelettrica, la popolazione svizzera sarebbe molto più favorevole alle centrali nucleari (49%) che alle centrali a gas (26%) per la produzione di energia elettrica supplementare. È interessante notare che l'energia eolica gode del 49% dei consensi, dalla sinistra fino al PLR, ma è chiaramente rifiutata dagli elettori dell'UDC. Gli elettori dell'UDC puntano sull'energia nucleare. 

Forte sostegno per l'accordo sull'elettricità: il 79% della popolazione svizzera è favorevole

Nel contesto dei nuovi accordi negoziati con l’UE, il consenso per l'accordo sull'energia elettrica raggiunge il 79%, un nuovo record dall'inizio dei sondaggi. La maggioranza dei sostenitori di questo accordo proviene da tutti i partiti (oltre il 60% in ciascuno). La maggioranza degli intervistati (56%) è anche d'accordo con la conseguente libera scelta del fornitore di energia elettrica, anche se il 69% degli intervistati rimarrebbe sicuramente o probabilmente con il proprio fornitore di energia attuale. 

La diversificazione energetica come chiave per la sicurezza dell'approvvigionamento in inverno

La Svizzera è nel pieno della trasformazione del proprio sistema energetico. «La popolazione vuole un futuro energetico rispettoso del clima, rapido, capillare e sicuro», spiega Michael Frank, direttore dell'Associazione delle aziende elettriche svizzere. Tuttavia, come dimostra lo studio AES «Il futuro dell'energia nel 2050» (en tedesco) aggiornato nel gennaio 2025, l'approvvigionamento elettrico in inverno continuerà a rappresentare una sfida importante anche in futuro. Le energie rinnovabili non sono in grado, né attualmente né nel prossimo futuro, di coprire il fabbisogno energetico nei freddi mesi invernali. Infatti, anche se gli obiettivi di espansione della legge sull'energia elettrica saranno raggiunti, nei mesi invernali sarà necessaria una produzione supplementare di energia elettrica. 

Il tempo stringe: per garantire l'approvvigionamento elettrico occorrono soluzioni sostenibili invece che lotte ideologiche

La realtà richiede delle decisioni chiare e dei compromessi. Solo con misure politiche decisive è possibile garantire un futuro energetico sicuro, accessibile e climaticamente neutro per la Svizzera. AES accoglie con favore il fatto che un accordo sull'elettricità con l'UE si avvalga  di un ampio consenso tra la popolazione. L'integrazione internazionale è fondamentale per la sicurezza dell'approvvigionamento. Allo stesso tempo, è chiaro che lo sviluppo delle energie rinnovabili deve procedere a un ritmo molto più rapido. Per questo motivo, il decreto di accelerazione per gli impianti di produzione è indispensabile quanto quello per la rete. Entrambi i decreti devono essere approvati dal Parlamento il più rapidamente possibile. L'energia idroelettrica e quella solare continuano a godere di un'elevata accettazione da parte della popolazione. I 16 progetti idroelettrici previsti devono ora essere attuati con coerenza per garantire un altro importante pilastro della produzione interna di energia elettrica in inverno, così come i progetti solari alpini. «Tuttavia, ciò non sarà sufficiente a garantire l'approvvigionamento elettrico in inverno», afferma convinto Martin Schwab, presidente diAES. Per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento in inverno, abbiamo bisogno di centrali a gas neutrali dal punto di vista climatico che possano essere attivate in modo flessibile come soluzione provvisoria, integrate dall'espansione dell'energia eolica. Con un approccio tecnologico aperto all'energia nucleare, è inoltre possibile colmare il divario residuo che, secondo le attuali stime diAES, con lo stato attuale della tecnologia e senza energia nucleare, ammonterà a oltre 30 terawattora (TWh) nel 2050. Inoltre, solo 5 di questi 30 TWh possono essere coperti dall'importazione di energia elettrica (oggi la Svizzera importa in inverno, a seconda dell'anno, circa 4-8 TWh). Si tratta di una quantità superiore a quella fornita attualmente dalle centrali nucleari nazionali (20 TWh). 

«Abbiamo bisogno ora di soluzioni realistiche e aperte alle nuove tecnologie e di decisioni politiche chiare. Tra queste figura il rapido potenziamento dell'energia idroelettrica per garantire un futuro energetico sicuro, accessibile e sostenibile alla Svizzera», sottolinea Michael Frank, direttore diAES. Dal nostro sondaggio emerge che la popolazione è disposta a risparmiare energia anche a livello individuale: il 97% è disposto a passare ad apparecchi elettrici efficienti e lampadine a LED. E oltre il 90% è disposto a spegnere le luci o a spegnere consapevolmente gli apparecchi. Questi dati dimostrano che la consapevolezza c'è e che più della metà della popolazione (51%) è preoccupata per la sicurezza dell'approvvigionamento energetico in Svizzera. 

AES ritiene che sia sua responsabilità, così come quella del settore elettrico, segnalare le sfide imminenti e allo stesso tempo indicare la strada per le migliori soluzioni tecnologiche in materia di energia. 

Ora è necessaria una pianificazione minuziosa. Il tempo delle ideologie è finito. È ora di collaborare e trovare soluzioni. Solo così sarà possibile far fronte a lungo termine alla minacca di una lacuna nell'approvvigionamento. 

Per saperne di più

Informazioni sul sondaggio

Per conto di AES, il gfs.bern ha condotto per il quarto anno consecutivo un sondaggio tra la popolazione sulla politica energetica e la sicurezza dell'approvvigionamento. Il sondaggio 2025 è stato condotto a marzo. Il campione rappresentativo comprende 1.000 intervistati provenienti da tutte le parti del Paese, con un errore di campionamento del +/- 3,1% al 50/50 e al 95% di probabilità.

Responsabile Comunicazione

Annalisa Job

Tel. +062 825 25 63, annalisa.job@strom.ch

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